Nazionale, Spalletti ct e Mancini: per Malagò “tutti felici”

(Adnkronos) – Luciano Spalletti ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini ct dell'Arabia Saudita con un ingaggio recordo. "Penso che alla fine siano tutti felici", riassume il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "La Figc ha consegnato le chiavi del volante a un tecnico, Spalletti, a dir poco stimato. Parlandoci ho percepito la sua formidabile motivazione per fare risultati. Dall'altra Mancini è contento della sua scelta di vita, anche sulla base di numeri che sono sorprendenti", dice riferendosi all'ingaggio che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe percepire l'ex ct azzurro. "Certo ritengo che sia stato fatto un errore di tempistica. Il momento in cui si fanno certe cose delle volte è più importante della sostanza delle stesse", afferma, prima di esprimersi in merito al quinquennio di Mancini da ct dell'Italia. "La premessa è che sono amico di Roberto -sottolinea Malagò a Radio Tv Serie A-. Lui poi arrivò quando la Figc era commissariata e mi adoperai affinché firmasse con l'Italia. Fu una scelta riuscita. Poi esiste un Mancini due dopo l'Europeo, rimasto sulla panchina della nazionale di una squadra che nessuno si aspettava non sarebbe andata ancora al Mondiale. Ma la Figc mi sembra gli abbia dato fiducia anche con il rinnovo del contratto". Lo sport italiano ha appena archiviato i Mondiali di atletica 2023, con l'oro di Gimbo Tamberi nel salto in alto maschile. "Tamberi portabandiera a Parigi? Sono molto legato a lui da stima e amicizia, ma oggettivamente non credo sia il solo che possa essere il nostro portabandiera visti i curricula. Al tempo stesso il Cio chiede, laddove è possibile, di avere un uomo e una donna. Pertanto: i Giochi sono nel 2024 e oggi siamo ad agosto 2023, ma c'è una giunta Coni che voterà su proposta del presidente. Diamo tempo al tempo e vediamo che succede", dice Malagò. "Abbiamo vinto quattro medaglie, solo due volte avevamo fatto meglio. Vuol dire che siamo nella giusta direzione. Ricordo che non c'è nessuno altro sport che ha una così vasta moltitudine di paesi in grado di andare a medaglia, ben 46 ai Mondiali. Per noi le premesse sono positive ma è tutto da dimostrare quello che accadrà perché la competizione è diventata micidiale. Molti pensavano che Tokyo è stato un bluff e invece la risposta è arrivata". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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