Don Peppinu, il produttore di gelato artigianale siciliano che dice no al franchising, ma sì al delivery

(Adnkronos) – Puntare sulla qualità delle materie prime, per un gelato veramente artigianale che è un’esperienza di gusto, portando la cultura del gelato Oltreoceano Roma, 20 giugno 2023 – Alla domanda se stia valutando di avviare un franchising per aumentare la distribuzione dei suoi prodotti, risponde con un categorico NO. Peppe Flamingo, classe 1983, è il mastro gelatiere di Don Peppinu, e nipote dello storico fondatore di una delle gelaterie artigianali siciliane più amate d’Italia. Un’opportunità che in passato è stata valutata, ma sempre accantonata. “Abbiamo fatto diversi tentativi in passato ma non sono mai andati per il verso giusto. Purtroppo, in molti sono convinti che con il gelato artigianale si diventa ricchi, perché secondo loro produrlo costa 2€ al kg perché tanto è fatto con acqua, aromi e coloranti, una cosa probabilmente vera quando parliamo di gelati in generale, ma non di Don Peppinu. – Spiega Flamingo – Noi usiamo materie prime costose, le dosiamo al doppio o al triplo, e necessitiamo di personale molto più formato. Tutte cose che rendono il nostro un prodotto unico, ma che non fanno guadagnare tantissimo chi voglia ‘arricchirsi’ facilmente. Ecco, quindi, che preferiamo crescere in maniera più lenta ma con le nostre forze e senza tradire i nostri valori”. Già, perché esiste gelato e gelato, e anche se a colpo d’occhio possono sembrare tutti uguali, il gusto può essere completamente diverso. Il consumo del gelato artigianale, decisamente più buono di quello industriale, sta continuando a crescere, forse anche sulla spinta della riscoperta dei sapori genuini della tradizione culinaria nostrana, che si sta affermando negli ultimi anni. Secondo i dati presentati all’ultima edizione del Sigep di Rimini, nel nostro paese nel 2022 sono stati raggiunti i 2.7 miliardi di euro di vendite, il 16% in più rispetto all’anno precedente. “Se è facile distinguere tra gelato artigianale ed industriale, è ben più complesso distinguere tra ‘veri’ e ‘finti’ artigianali. – Spiega Peppe Flamingo – Infatti, mentre i primi sono rarissimi, usano materie prime agricole e sanno realizzare ricette da zero avendo a disposizione qualsiasi ingrediente, i secondi, che sono la stragrande maggioranza in Italia e quasi la totalità all’estero, non fanno altro che comprare polveri e paste industriale e mixarle con acqua o latte, producendo un gelato simile a tanti altri. Distinguerli non è molto semplice, ma è possibile. La prima cosa da fare è chiedere di visionare il libro ingredienti (obbligatorio per legge) e leggere se e quanta materia prima è presente e, soprattutto, non devono esserci aromi e coloranti. Fare un gelato con aromi e coloranti è semplicissimo, farlo con frutta fresca che va selezionata, lavorata e bilanciata è molto più difficile e costoso”. Ed è proprio il desiderio di continuare a legare al nome di Don Peppinu solo prodotti di alta qualità che ha portato l’azienda a rifiutare ogni richiesta di avviare un franchising, nonostante le numerose proposte da parte di imprenditori e le richieste da parte di clienti, che chiedono di poter gustare il loro gelato preferito anche fuori dalla Sicilia. Oggi, infatti, le botteghe di Don Peppinu si trovano solo a Catania, Ortigia (Siracusa), Marzamemi, Marina di Ragusa, Ragusa, Marina di Modica, Marzapani ed è prevista nel corso del 2023 l’apertura anche a Taormina.  Per questo motivo, Don Peppinu ha deciso di lanciare “acasamia”, un particolare delivery per far arrivare il loro gelato in tutta Italia, e rispondere così alla richiesta dei clienti fuori regione. “acasamia è un metodo per poter insegnare a chiunque a realizzare a casa propria i nostri gusti iconici, ricchi di materie prime agricole e di gusto intenso. Con questo delivery forniamo noi una macchina da gelato piccola ma semiprofessionale, un ricettario e dei kit per realizzare a casa propria il gelato originale siciliano N.1 in Italia” conclude Peppe Flamingo. Per maggiori informazioni:  
https://donpeppinu.it
 —immediapress/economia-finanzawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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