Le luminarie artistiche del Sud Italia diventeranno patrimonio culturale dell’Unesco
Non ci sono feste italiche che siano riconosciute tali senza che abbiano un corredo di luminarie e fuochi d’artificio. Se poi sono al Meridione le luminarie artistiche sono d’obbligo. Non solo come una delle tradizioni più belle e coreografiche del Sud del nostro Paese che è quella delle meravigliose luminarie, ma con continua innovazione, e la non può che fare piacere la notizia dei giorni scorsi, divulgata dalla grande stampa nazionale, quotidiani come Corriere della Sera e Repubblica in testa, ma anche da agenzie di stampa e testate on line, e pure da un servizio del Tg5: quelle che sono delle vere e proprie opere d’arte, sono in corsa per entrare nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
Regioni come Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono più che mai adesso unite nel promuovere l’iter di candidatura insieme agli operatori del settore, agli appassionati e ai tecnici. Forte spinta arriva anche dalla provincia di Messina, dove opera ormai da diversi lustri l’azienda “Novarlux Luminarie” guidata dall’instancabile Giuseppe Da Campo Ferrara che di Eredità Immateriali UNESCO se ne intende, perché oltre a ricoprire il ruolo di assessore nel Comune di Novara di Sicilia, è anche uno dei partecipanti ogni anni al Gioco del Maiorchino, pure inserito nell’elenco dei beni Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
“Novarlux” è ormai una realtà imprenditoriale conosciuta in Sicilia ed in tutto il Meridione d’Italia e Giuseppe Da Campo Ferrara con tutto il suo team con grande entusiasmo in questi giorni ha gioito per la proposta dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO, ritenendola “una iniziativa che rappresenta un passo fondamentale verso la valorizzazione e la protezione delle tradizioni artistiche secolari del meridione italiano – afferma Giuseppe Da Campo Ferrara – celebrando le luminarie che portano gioia nelle feste che si rispettano e da generazioni incantano il mondo intero”.
