“Un pianeta senza conflitti”, l’impegno di Rondine cittadella della pace

(Adnkronos) – Contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo. E' questo l'obiettivo di Rondine, un'organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione di metodi per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto, che oggi ha presentato il bilancio sociale 2022 al convegno 'La cu(ltu)ra delle relazioni per la nuova comunità globale di pace" presso l'Aula dei Gruppi parlamentari alla Camera.  L'organizzazione nasce a pochi chilometri da Arezzo: qui si strutturano i principali progetti di Rondine per l’educazione e la formazione. Un luogo di rigenerazione dell’uomo, perché diventi leader di se stesso e della propria comunità nella ricerca del bene comune. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale – World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso la convivenza quotidiana. Il 'Metodo Rondine' è fondato sui principi del dialogo e dell'empatia: un confronto tra individui provenienti da contesti diversi e aprendo la strada a punti d'incontro comune. La proposta è appoggiata da soggetti privati della società civile che ne condividono i valori e la missione ovvero il miglioramento del pianeta attraverso la formazione di leader e l’applicazione del Metodo Rondine in ogni contesto di conflitto. La conferenza ha condiviso i risultati del lavoro rivolto a più di 250 giovani provenienti da luoghi di guerra di tutto il mondo e a oltre 500 studenti di tutta Italia. All'incontro è intervenuto anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin: "La pace rimane un lavoro artigianale che richiede passione – ha detto – Le iniziative di incontro e di scambio di Rondine sono un gesto di incoraggiamento nei confronti delle sfide della guerra che hanno conseguenze disastrose per tutte le esperienze dell'umano nell'ambito delle relazioni umane. Sono sfide interconnesse che non escludono nessun ambito esistenziale: la guerra porta con sé conseguenze disastrose su altri popoli. Sanare le ferite invisibili, ricomporre paura, odio e dolore a una dimensione accettabile, lavorare quindi sulla risoluzione dei conflitti armati e prevenirli attraverso il dialogo e una cultura di pace".  "Per noi cristiani – ha aggiunto Parolin – esigenza della pace vocazione inscritta nel nostro essere cristiani. Sono interpellati tutti gli uomini di buona volontà, tutti hanno un contributo da dare nella società. In questa prospettiva Rondine si pone nell'ottica del servizio e della convivenza civile. Il bene comune è il fine più alto del genere umano perché coincide con la comunità. Rondine lavora sulle persone nell'ottica dello sviluppo del piano personale e spirituale. La Santa Sede e Rondine devono guardare avanti a un futuro invito di sperare nella pace. Nella valorizzazione della dignità umana bisogna saper coltivare il coraggio e la fiducia necessaria per progettare insieme un domani di pace".  "Non dobbiamo uccidere la differenza ma cercare di mettere in castigo gli interessi che creano il conflitto. La differenza crea legame. Esaltare la cultura delle differenze e metterla in comunione con il concetto di legame che si lega a un'idea di libertà", ha detto il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, sottolineando che la cultura della differenza "non genera il contrasto e il conflitto". A introdurre l'incontro la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga: "Rondine – ha detto – è esperienza di eccellenza che coniuga la cultura della pace con l'approfondimento dello studio e delle ragioni dei conflitti senza pregiudizi. Un impatto duraturo sui giovani che forma una nuova generazione di leader. C'è chi ogni giorno opera per la pace: la guerra è arrivata alle porte dell'Europa. Non è possibile rimuovere i conflitti ma cogliere le ragioni dell'altro con dialogo e diplomazia dal basso. Quali sono quindi le basi per scoprire il futuro? Se è utopia eliminare i conflitti ma i giovani possono affrontare e costruire soluzioni rispetto situazioni complesse. La cultura è antidoto all'odio. I giovani con generosità e altruismo rappresentano uno dei principali fattori di mobilitazione". "Il dialogo è utile per un confronto per esplicare le differenze e metterle in armonia. Dietro l'armonia però c'è il conflitto, la fatica della vita e della costruzione delle relazioni", ha detto Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace. Durante la presentazione del Bilancio sociale di Rondine si sono alternati diversi rappresentanti di istituzioni e associazioni per un dialogo sui risultati del lavoro svolto dall'associazione nel corso dell'ultimo anno. Angelo Argento, presidente Cultura Italiae, ha parlato del significato della pace: "Si basa sul fondamento della cultura. Non c'è pace senza cultura, fondamentale l'associazione tra pace e cultura. La pace va coltivata e perseguita con responsabilità. La cultura cura se utilizzata bene, esempio di scelta. Tuttavia se associata all'identità porta alla nascita della guerra e porta al richiamo della difesa: mettono le basi per la guerra. Trasmettere esperienza e conoscenza, utilizzare bene le parole per un passo verso la pace. Bisogna comprendere come usare le parole".  Anche Gala Ivkovic, presidente per la rete globale degli ex studenti di Rondine si è soffermata sull'idea della creazione di processi di pace: "Sperimentare per costruire un'alternativa. La logica della guerra non è dominante. Condividere il cambiamento quotidiano per lavorare con un obiettivo comune: dialogo, convivenza e processi di pace. Scambio di idee. La domanda è non se possiamo ma se scegliamo veramente di farlo". Ha esortato a una diplomazia che sia "inclusiva, trasversale e al passo con i tempi" Pasquale Terracciano, direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del ministero Affari esteri, parlando però di un "quadro in progressivo deterioramento in un sistema multipolare". "Appare evidente che le relazioni internazionali si distinguono per la molteplicità dei palcoscenici – ha aggiunto – Porre al centro la persona umana per la quale viene riconosciuta una tutela, la centralità della dignità umana è un bene comune universale".  In chiusura gli interventi di Michele Crisostomo, presidente del consiglio di amministrazione di Enel: "Sviluppare una strategia aziendale sostenibile: beneficiare del metodo Rondine è un modo per portare avanti questa considerazione". E di Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse Italia: "La biodiversità se ben condotta rafforza i sistemi, l'incontro tra diversità che può creare imbarazzi ma se ben educati al confronto si risolve dialogando. Costruttore di pace non si nasce, si diventa. Dove si riducono le diseguaglianze di reddito c'è una costruzione di pace".     —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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