Sudan, pronto piano evacuazione 200 italiani

(Adnkronos) – Pronto il piano del ministero della Difesa per l'evacuazione di circa 200 italiani che si trovano in Sudan, dove da una settimana infuriano gli scontri tra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze di sostegno rapido (Rsf). A quanto apprende l'Adnkronos, i connazionali dovrebbero arrivare via terra dal Sudan – essendo la maggior parte degli aeroporti inagibili – al punto di raccolta di Gibuti, dove si trovano gli aerei militari pronti per le operazioni di evacuazione.  
EVACUAZIONI – Il generale Abdel Fattah al-Burhan, alla guida delle Forze armate sudanesi, "ha acconsentito" a "facilitare" l'evacuazione dal Sudan di cittadini stranieri e diplomatici. Secondo una dichiarazione odierna di un portavoce dell'esercito, Usa, Regno Unito, Francia e Cina iniziano "nelle prossime ore" i trasferimenti dalla capitale Khartoum con aerei militari. Al-Burhan si è impegnato a "facilitare e garantire" i trasferimenti e a fornire ai Paesi "il supporto necessario". Una delegazione saudita è già stata trasferita da Port Sudan fuori dal Paese. Stesse modalità, sempre oggi, anche per una delegazione della Giordania. Secondo quanto reso noto via Twitter, Al-Burhan "ha ricevuto telefonate dai leader di diversi Paesi con la richiesta di facilitare e garantire l'evacuazione" dal Sudan "dei loro cittadini e delle missioni diplomatiche" e "ha accettato di fornire l'assistenza necessaria a garantire" i trasferimenti. Stando alla dichiarazione, "si prevede che le operazioni di trasferimento di tutte le missioni i cui Paesi lo richiedano inizino nelle prossime ore" e "Usa, Regno Unito, Francia e Cina trasferiranno i loro diplomatici e cittadini con aerei da trasporto militari, appartenenti alle loro forze armate, da Khartoum e questo dovrebbe iniziare immediatamente". I sauditi sono stati invece trasferiti via terra a Port Sudan e poi da lì hanno lasciato il Paese in aereo, affermano sempre su Twitter. 
ANCORA SCONTRI – Dopo una breve pausa i combattimenti proseguono. Stamani la capitale Khartoum è stata nuovamente colpita, ha riferito un giornalista sul posto all'agenzia Dpa. In città sono risuonati colpi d'arma da fuoco e testimoni hanno scritto su Twitter di esplosioni. Secondo il giornalista, il cessate il fuoco – concordato dalle parti venerdì in occasione delle celebrazioni di Eid al-Fitr per la fine del mese di Ramadan – ha per lo più tenuto durante la notte e ci sono stati solo "scontri sporadici". Stamani nella capitale sudanese si sono "intensificati" i combattimenti tra l'esercito sudanese e le Forze di supporto rapido, si legge sul Sudan Tribune secondo cui sono stati segnalati esplosioni e scontri nelle aree vicine al Comando generale dell'esercito e al palazzo presidenziale di Khartoum. Gli scontri, si legge ancora, si sono poi estesi alle zone di Hillat Hamad, Khojaly e Arkaweet. Il Sudan Tribune cita testimonianze che riferiscono di attacchi dell'artiglieria nelle zone di Ombada e Karari. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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