Star internazionali al Finc 2023: Nola Rae, Hilay Chaplain, Umbilical Brothers negli spettacoli che si terranno dall’1 al 10 dicembre a Taormina

Star internazionali del calibro di Nola Rae legata artisticamente a Marcel Marceau, passando per gli Umbilical Brothers, gli australiani per la prima volta in Sicilia, ad Hilary Chaplain per la Clownterapia, si danno appuntamento a Taormina, dall’1 al 10 dicembre, in occasione del “Festival Internazionale del Nouveau Clown”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Nell’aula consiliare del comune di Taormina, partner dell’evento, è stato presentato il programma della dieci giorni di spettacoli, laboratori, workshop con protagonisti attori del teatro muto internazionale. Durante la conferenza stampa hanno portato il saluto della Città, il sindaco di Taormina, on. Cateno De Luca, l’assessore al Turismo Jonathan Sferra e l’assessore allo Sport, Mario Quattrocchi. Presenti il direttore artistico del Finc, Daniele Segalin e quello organizzativo, Graziana Parisi. Nutrita anche la partecipazione delle associazioni taorminesi.

La città del Centauro tornerà ad essere la capitale mondiale della comicità muta.

Le tematiche che verranno sviluppate nell’edizione 2023 del Finc, saranno il ruolo del “clown donna” nell’ambito dello spettacolo dal vivo: il Festival vuole dare la sua impronta, contrastando la disparità di genere anche nel settore dello spettacolo e del clown in particolare.

Le personalità femminili di caratura internazionale che parteciperanno al Finc 2023, oltre ad esibirsi, condivideranno il loro percorso professionale di donne artiste comiche e clown nei numerosi workshop ed incontri previsti in programma: tra i nomi prestigiosi c’è quello di Mattea Fo, presidente della Fondazione Fo – Rame.

La Clownterapia sarà l’altro tema portante del Finc 2023: la figura del clown-dottore, che trasforma la camera d’ospedale in un ambiente magico, con la sua risata contagiosa. E’ in questo contesto che si inserisce un importante progetto di sensibilizzazione per il mantenimento del Centro di Cardiochirurgia pediatrica del San Vincenzo di Taormina, dal titolo “Ospedale, clown in corsia”. Grande attesa per gli Umbilical Brothers, il duo di australiani che sarà per la prima volta in Sicilia in occasione del Finc, per Nola Rae, che oltre ad esibirsi, condividerà il proprio percorso professionale di donne artista comica e clown in uno dei numerosi terrà il workshop per attori e Clown “Fa parlare il tuo corpo” ed incontri previsti in programma

Altro nome prestigioso in cartellone è quello di Hilary Chaplain attrice comica esperta in tecniche di clown di corsia, della clown donna colombiana, Paula Malik, degli straordinari acrobati Double Take Cinematic Circus artisti belgi di circo contemporaneo.

Atteso anche Nicola Virdis, per il secondo anno consecutivo al Finc, e di Teatro Strappato, Benòit Turjiman, francese, stunt-man del televisivo Mr Bean, anche lui formato alla scuola di Marcel Marceau e gli italo-svizzeri Mele & Ferretti della scuola di Pierre Byland  e Jaques Lecoc inventori del Nouveau Clown.

“Siamo molto felici – ha detto il sindaco De Luca nel corso della conferenza – che il Palazzo dei Congressi torni a vivere ospitando per 10 giorni workshop, incontri e spettacoli con artisti da tutto il mondo. La comunicazione – ha aggiunto – è fondamentale in tutte le sue forme per creare connessioni significative e rendere l’arte accessibile a tutti”.

“Questo progetto ci ha convinti fin da subito – ha dichiarato l’assessore Sferra. Se ci sarà la possibilità vorremmo fare una programmazione triennale del Finc, in modo da dare uno slancio ulteriore al turismo in un ottica di destagionalizzazione”

Per il direttore artistico Daniele Segalin quello di quest’anno “Sarà un festival basato sulla meraviglia, la comicità muta dovrà sorprendere e far capire che ci si può emozionare anche senza dire una parola”

Gli ha fatto eco il direttore artistico organizzativo Graziana Parisi: “Noi vorremmo continuare a donare quello che che abbiamo imparato attraverso il nostro stile – ha detto – attraverso la nostra arte. È un festival che parte da una necessità del territorio”.

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