Rometta e il tributo speciale a Padre Salvatore Perdichizzi, guida spirituale della comunità per mezzo secolo

Solo poco più di una settimana addietro, con una solenne celebrazione eucaristica nella Chiesa Madre di Rometta, officiata dal Vescovo ausiliare di Messina Don Cesare Di Pietro, la comunità del centro collinare peloritano ha salutato con affetto Padre Salvatore Perdichizzi, che ha passato il testimone della guida spirituale a Padre Maurizio Vaccaro, comunque ormai da tempo presente tra la gente romettese quale rettore della Fraternità amici di Gesù Buon Pastore. E non è bastato il tributo della sua gente, di quanti hanno partecipato al rito religioso anche per ringraziarlo del lavoro svolto in quasi 50 anni a Rometta, dove è arrivato il 7 dicembre 1972 e ha festeggiato anche il mezzo secolo di sacerdozio pochi anni addietro in forma speciale e dove rimarrà comunque a vivere tra i suoi ragazzi che sono ormai divenuti adulti, genitori e anche nonni. Anche attraverso la quotidianità della parrocchia, delle iniziative sociali, della dedizione all’attività del coro, dei momenti ricreativi, come il gruppo estivo per i ragazzi. Perché i messaggi social hanno coinvolto tutti nelle affettuose riflessioni che fanno eco oltre le mura della parrocchia dedicata E tutte le componenti della comunità romettese hanno sentito dal profondo del cuore di dire “grazie” a Padre Perdichizzi, in tutte le forme possibili e anche attraverso il web che diffonde esigenze, umori e quando può anche gratitudine in ogni dove. “Mi sono passati per la mente innumerevoli episodi, molti dei quali purtroppo drammatici che hanno caratterizzato la mia vita e la vita della mia comunità, nel corso del lungo mandato svolto da padre Perdichizzi, che peraltro era stato chiamato a sostituire un parroco che aveva molto caratterizzato la vita di Rometta: padre Sardo – ha commentato il sindaco Nicola Merlino con un post social – È inutile negare che la dolcezza di padre Perdichizzi, e le parole dallo stesso pronunciate nel suo commiato, ieri sera, hanno coinvolto e commosso tutti. Grazie padre Perdichizzi per tutto quello che lei ha fatto per la mia comunità in tutti questi anni che abbiamo alle spalle. Il tempo evolve, lentamente ed inesorabilmente, e la società non può non adeguarsi al cambiamento, sempre ed ovunque così è e sarà per tutti. Ed è indispensabile cogliere i momenti che impone l’evoluzione del tempo, come momenti di crescita e di prospettiva per il benessere spirituale, e non solo, di tutta la comunità”. “Dopo Don Severino Bortolan, è arrivato a Rometta da Nasari (Barcellona P.G.), Don Salvatore Perdichizzi (dicembre 1972) – ricostruisce Giovanni Arnò – Sono passati 50 anni e quell’umile prete di campagna, semplice, schietto nei modi, mai venale, bonaccione (bastava prenderlo per il verso giusto), adesso, per l’età e per motivi di salute, ha detto basta…Ero un ragazzino, nel 1972, avevo 13 anni, per cui nella mia vita, Padre Perdichizzi, ha avuto un ruolo fondamentale…”. Testimonianze e ricordi indelebili che vanno anche dentro i sentimenti del sacerdote. “Credo che la sua guida pastorale si sia già conclusa quel 5 ottobre del 2019 quando durante il suo saluto a Padre Roberto Merlino durante la celebrazione della sua Prima Messa nella Chiesa Madre di Rometta disse testualmente “Finalmente l’albero ha dato frutto” – ha scritto Fortunato Marcianò, animatore del gruppo facebook “Rometta Piazza Margherita” – Quel pollice alzato per me rappresenta non la sua ma la nostra vittoria, di tutti quelli che grazie a lui hanno avuto una gioventù da raccontare… Il prete operaio, giornate intere con pala e cemento per sistemare la canonica, senza mai venir meno alla sua missione pastorale. Quella della mia età ricorderanno bene le gite in zaino in spalla a Silimò e a Monte Scuderi, il cinema parrocchiale, l’oratorio, il giornalino “La Voce” al quale ho avuto l’onore di collaborare”. Sintetica ma profonda la riflessione del maestro di musica e direttore della banda musicale “Città di Rometta” Stefano Insana:”Quanti splendidi ricordi.. dalla mia giovinezza ad oggi. Con tanto affetto un sentito GRAZIE Padre Perdichizzi”. Cinzia Merlino scrive “Grazie Padre Perdichizzi… Per tutto quello che ha fatto per noi… La nostra guida…Il nostro insegnante di religione a scuola… Sempre presente nella nostra vita dal mio battesimo al battesimo di mio figlio… GRAZIE pet tutto!”. Salvo Chillè ricorda altri momenti e iniziative:”Grazie di cuore Padre Perdichizzi, per la sua costante presenza e per la sua disponibilità, grazie per tutto quello che ha fatto per Rometta, per i romettesi e soprattutto per noi giovani di allora che siamo cresciuti con Lei, con i suoi insegnamenti, i catechismi, le sue gite, con i giochi nella vecchia canonica e le feste nella “nuova”, con le serate trascorse in Chiesa Madre per la preparazione dei presepi per Natale… e tanto tanto altro”. Giusi Giunta ricorda “tanti anni passati con Padre Perdichizzi a cercare di fare sempre il meglio per noi ragazzi in chiesa… come dimenticare il catechismo, le recite, le tombolate, le gare pasticcere… i presepi”. E Angelo Cannata lo definisce così:”Un sacerdote speciale, capace di forgiare i nostri caratteri. E’ lui che ha avuto la lungimiranza di affidarci le prime responsabilità, di fidarsi di noi. A lui devo la mia ministerialità nella musica liturgica. A lui devo l’intraprendenza e la manualità nel fare le cose la determinatezza nelle decisioni..”. Angela Venuto ne sintetizza così i tratti della personalità;”Un prete fuori dal coro… e non è semplice esserlo…a volte indisponente con qualcuno…ma i miei ricordi vanno agli anni 90… ai viaggi per Catania.. ai giocattoli per i bambini del catechismo… ai premi per la pesca di beneficienza… alle mangiate al Santuario di San Leone… alle recite del Vangelo nel periodo di Avvento… non lo immagino a farsi la passeggiatina col bastone da vecchietti… credo che fino alla fine sarà affaccendato in qualche cosa da fare…buona continuazione…”

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