Messina, se la burocrazia fa acqua…e i cittadini attendono

File, attese per chiedere chiarimenti, conferme delle comunicazioni. Al primo Quartiere di Messina si è sperimentato mercoledì scorso come spesso buona parte delle giornate dei cittadini-utenti siano destinate alla burocrazia. Che se non risponde fa diventare tesi i rapporti tra le persone e ha bisogno sempre più di forti solleciti all’efficienza, sia nella comunicazione con i cittadini che nella sostanziale efficienza dei servizi. E’ così che mercoledì scorso, come ci racconta un lettore, si è creata una fila d’attesa presso la sede del primo Quartiere di Messina. In una mattinata in cui veniva annunciato il ricevimento degli addetti dell’Amam per avere chiarimenti sulle recenti raccomandate inviate dall’azienda agli utenti. La gente da prima mattina raccolta scopre intorno alle 9 che non arriverà nessuno e cominciano le telefonate all’esterno con interlocuzioni varie, che raggiungono anche il presidente del Primo Quartiere Alessandro Costa. Il dibattito si fa forte fino a quando si pensa di chiamare anche i carabinieri e denunciare il disservizio. Ma poco dopo, e sono circa le 10,30, prevale la responsabilità: arrivano gli addetti dell’Amam e il clima si distende con l’utenza che viene ricevuta e i nervosismi vengono placati. Ma rimane la riflessione che la burocrazia va affrontata di petto per una vita migliore di tutti, senza tante ore sprecate in file e continui rischi di litigi perché senza la giusta quadratura nelle istituzioni, ricostruendo ovunque mosaici di impegno, ciascuno fa necessariamente il “suo” per portare a casa lo stipendio e spesso le strutture rispondono a singhiozzo, o addirittura fanno…acqua da tutte le parti!

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