Medicina, Mirone (Siu): “Creare collegamento tra urologi, cittadini e politici”

(Adnkronos) – Ci sono 16 associazioni di pazienti al Congresso della Società italiana urologia (Siu). “Una scelta precisa, una volontà politica della Siu per capire quello che loro vogliono da noi. Vogliamo parlare con i pazienti, sentire le loro necessità e metterli insieme ai politici che saranno presenti, il ministro della Salute Schillaci e il viceministro alla Giustizia Sisto, per creare un collegamento tra società civile, urologi e politici, un esempio che potremo ripetere anche nel futuro”. Lo ha detto  Vincenzo Mirone, responsabile ufficio comunicazione Siu, all’Adnkronos, in occasione del 96esimo Congresso annuale della Società italiana di urologia (Siu), a Roma dal 7 al 9 ottobre. Sul tema della fertilità, “in Italia nascono 400mila bambini in meno ogni anno, un numero enorme su 60 milioni di abitanti – ricorda Mirone –  Come Siu stiamo pensando, occupandoci dei maschi, di capire il perché. Le risposte sono molto semplici. E’ scomparsa la visita di leva, che permettevano in età giovane di diagnosticare malattie come il varicocele o il criptorchidismo, che possono rendere infertile il maschio. L’infertilità – ribadisce l’esperto – è al 50% maschio e 50% donna. Non potendo ricreare la visita di leva, come urologi proponiamo di restituire la visita scolastica tra i 15 e i 18 anni, per scoprire prima, urologi per i ragazzi e ginecologi per le ragazze, se ci sono condizioni che possono portare a infertilità. L’ uomo – osserva lo specialista – fa visite di controllo 30 volte meno della donna. Questo significa non avere il controllo della fertilità e della fase di invecchiamento. Possiamo evitarlo con controllo periodici, terapie giuste e una buona prevenzione”. A proposito delle pillole per l’impotenza,“problema di circa 3 milioni di italiani – sottolinea Mirone – è cambiata la filosofia. Prima si parlava di pillola al bisogno, per l’atto sessuale. Oggi siamo a dosaggi molto più bassi e assunzione quotidiana per non rendere il maschio dipendente dalla pillola, ma creare dei percorsi riabilitativi” con questi farmaci, “che migliorano la circolazione dei corpi cavernosi. Definirla una pillola dell’atto sessuale, oggi è sbagliato – conclude l’urologo – Sono farmaci che, in un utilizzo terapeutico, risolvono un problema, rendono la persona più tranquilla e serena perché l’insoddisfazione sessuale può creare problemi e violenze, anche tra i giovani”.  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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