Il Lazio punta i riflettori sui disturbi alimentari: “Dati allarmanti, contrasto è priorità”

(Adnkronos) – Dall’anoressia alla bulimia nervosa, i disturbi del comportamento alimentare, patologie insidiose, colpiscono con maggiore frequenza gli adolescenti. "In Italia siamo passati dai 680.569 del 2019 fino ad arrivare 1.450.567 nel 2022 con un'incidenza fortissima tra i giovani nell'età compresa tra i 12 e i 14 anni. La pandemia ha aggravato una situazione di per sé già molto difficile. A confermare questo dato preoccupante è quanto emerge dal Registro nominativo cause di morte (Rencam) che nel 2022 ha rilevato 3.158 decessi correlati ai disturbi dell’alimentazione, soprattutto nelle zone caratterizzate dalla scarsità di strutture di cura". A snocciolare i dati che fotografano un fenomeno drammatico su cui è necessario accendere i riflettori, è Sara Battisti, consigliera regionale del Pd e presidente della Commissione consiliare Piani di Zona alla Pisana. "Una criticità grave, inoltre, è quella dell'assistenza sanitaria sul territorio: la metà delle Regioni, infatti, non risulta avere una rete completa di servizi", sottolinea all'Adnkronos Battisti. "Il Lazio – continua la consigliera regionale – non fa eccezione, i dati sono allarmanti: uno studio del Bambin Gesù ha evidenziato come i disturbi del comportamento alimentare siano raddoppiati tra le fasce più giovani. Aggiungo un altro numero che evidenzia la drammaticità del tema: l’Oms ha dichiarato che i Dca sono la seconda causa di morte per le ragazze tra i 12 e i 25 anni. Appare evidente il perché auspico interventi immediati nella nostra Regione, qui sono in gioco la salute e il futuro dei nostri ragazzi”. Nel Lazio ora c'è la proposta di legge d'iniziatiava di Sara Battisti concernente ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi del comportamento alimentare', punto di partenza su cui lavorare, che prevede "innanzitutto, spiega la consigliera regionale – un Tavolo tecnico dedicato alla prevenzione e alla cura dei Dca, con la partecipazione di professionisti e esperti. Una Rete regionale multidisciplinare, che consentirebbe un approccio integrato e completo. L'aspetto formativo è altrettanto rilevante: la mia pl prevede attività formative rivolte agli operatori sanitari, al personale docente delle scuole di ogni grado, ai familiari dei pazienti, ai caregiver familiari e ai volontari degli enti del terzo settore che si occupano dei Dca. Poi una sezione dedicata ai ‘Disturbi del comportamento alimentare’ all'interno della Piattaforma digitale regionale dati, al fine di raccogliere informazioni utili per monitorare e affrontare la situazione. Di recente si è riunita la commissione Sanità, mi pare ci sia grande consapevolezza su quanto il problema dei Dca rappresenti una priorità”. “Ho messo a disposizione della maggioranza Rocca questo testo e ho apprezzato l’approccio del capogruppo Sabatini, di FdI, che ha condiviso con me la necessità di mettere in disparte le differenze politiche e lavorare su un approccio concreto – aggiunge Battisti – Miglioriamo il testo in commissione e in aula, ma approviamo prima possibile il provvedimento – è l'appello – Questa è una emergenza, si può e si deve andare veloci. Auspico si possa dare presto una risposta a troppi giovani della nostra Regione in seria difficoltà”. Da parte sua, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini, componente della Commissione Sanità alla Pisana, ribadisce come la lotta ai disturbi del comportamento alimentare "rappresenti una priorità" nella Regione. "L'ha confermato lo stesso presidente Francesco Rocca intervenendo più volte sull'argomento e promettendo un impegno concreto in questo campo. Impegno che ci vede in prima linea sia a livello personale che come scelta politica di questa amministrazione regionale", spiega Sabatini ricordando che la scorsa settimana, per dimostrare l'attenzione del Consiglio regionale, "si è tenuta una importantissima audizione organizzata e coordinata dalla presidente della Commissione sanità Alessia Savo con tutti i direttori generali, o loro delegati, delle Asl del Lazio al fine di comprendere fino in fondo la portata del problema dei disturbi alimentari, ma soprattutto quali e quante risorse finanziarie sono state stanziate e utilizzate. Abbiamo avuto un primo quadro interessante – evidenzia – anche se la fotografia che ne è emersa è piuttosto delicata. Tutte le Asl infatti non sono ancora riuscite a spendere adeguatamente queste risorse".  "Abbiamo ancora del tempo per poter realizzare le necessarie progettualità, ed è anche su questo che puntiamo ad avere un quadro preciso della situazione, con l'obiettivo di poter normare in modo adeguato la materia. Ma prima di intervenire a livello legislativo – prosegue Sabatini – era importante conoscere lo stato delle cose sotto tutti i punti di vista. Da parte dei direttori generali sono state evidenziate diverse criticità, ma anche delle finalità condivise fra le varie Asl. Alla fine abbiamo avuto la conferma che la problematica dei disturbi alimentari impatta in modo pressoché uniforme in tutti i territori del Lazio, al punto da richiedere strategie largamente condivise. Ci fa piacere aver stimolato, come gruppo di Fratelli d'Italia, il dialogo su questo argomento, perché soltanto con il dialogo un ente può fare concreti passi avanti rispetto ad una problematica così capillare, con numeri che ogni settimana ci dimostrano che il problema è in realtà molto più complesso rispetto a ciò che emerge dalle statistiche". Un altro momento di confronto il 19 ottobre scorso quando in Consiglio regionale, in occasione del convegno organizzato dall'associazione Donna Donna Onlus, sono state ascoltate tutte le associazioni di volontariato e Onlus.  Parlando poi della proposta di legge della collega Sara Battisti, secondo Sabatini "il punto di partenza è certamente interessante" ma "per arrivare ad una proposta di legge condivisa, occorre decidere su cosa si vuole incidere ed intervenire concretamente. Quella della Battisti è una buona proposta di legge che però affronta il problema dei disturbi alimentari dal punto di vista prettamente sociale, ma non dal lato sanitario. Non è previsto il ruolo dello psichiatra, non sono contemplate strutture sul territorio né di tipo diurno, né residenziale o semi residenziale. È una norma che individua risorse unicamente sul fronte della formazione. Incide quindi fortemente sulla prevenzione e questo è molto importante, ma appare molto scarna sul piano sanitario".  "Una Giunta regionale e una maggioranza non possono limitarsi soltanto a dare una prima risposta, ma devono fornire soluzioni organiche – specifica il consigliere regionale Fdi – Questo è ciò che stiamo valutando con le interlocuzioni in atto, con il prezioso contributo e la competenza della presidente della Commissione Sanità Alessia Savo. Vogliamo capire come agire per dare risposte esaurienti alla problematica dei disturbi alimentari, quale può essere effettivamente il ruolo del Consiglio regionale, quale contributo fattivo possiamo dare tutti insieme. Quali possono essere i punti di caduta dell'attività regionale su un tema come questo".  "Possiamo farlo sicuramente scegliendo modalità condivise, con una proposta di legge, con una mozione, con un intervento diretto della Giunta in accordo con tutte le Asl, sfruttando per altro l'ottimo lavoro che sta portando avanti il direttore della direzione regionale sanità Andrea Urbani su questo fronte. Vanno quindi messe in rete tutte le sensibilità presenti in Consiglio e che sono emerse nelle scorse settimane. Sono certo che riusciremo a trovare le sinergie e le condivisioni utili a fare in modo che si possa dare una risposta univoca ad un problema la cui gravità è percepita da tutti come urgente e prioritaria", conclude Sabatini.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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