Il car sharing torna a crescere nelle nostre città

(Adnkronos) – Il settore del car sharing nel 2022 è tornato a crescere, ma resta ancora ben lontano dai numeri registrati nel 2019. "Servono oggi misure per rilanciare l’utilizzo dell’auto condivisa che può contribuire concretamente alla transizione ecologica della mobilità nelle nostre città" questo il punto che emerge dall'ultima ricerca di ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. Nel 2022 il car sharing ha superato i 5.600.000 noleggi, ma ancora ben lontano dai 13 milioni di noleggi raggiunti nel 2019. Resta invece sostanzialmente stabile invece il numero di iscritti al servizio (quasi 2,5 milioni) e di utenti attivi. “La sostenibilità economica del servizio è oggi problematica sia per i piccoli, che per i grandi operatori”, ha dichiarato il Presidente ANIASA Alberto Viano, “A mancare è una politica più lungimirante e responsabile da parte delle Istituzioni e in particolare delle amministrazioni locali delle grandi città: al riconoscimento delle positive potenzialità della formula in termini di decongestionamento del traffico e di riduzione delle emissioni, spesso si accompagnano, esclusivamente, pesanti adempimenti amministrativi e gestionali. È necessario che le Amministrazioni supportino maggiormente il settore, attivando sinergie con gli operatori, oggi impegnati nella ripartenza e consolidamento di un’attività sì imprenditoriale, ma di evidente interesse pubblico.
 
Oggi per rilanciare questo comparto occorrono interventi strutturali: a partire dall’abolizione dei canoni annuali che alcune città ancora richiedono agli operatori per ogni singolo veicolo condiviso, dall’inclusione del servizio tra quelli previsti nel “Buono Mobilità”, fino alla previsione di un’aliquota IVA al 10% (come accade per taxi, autobus, aerei, ferrovie ed NCC) per gli utenti del car sharing. Una proposta, quest’ultima, che abbiamo presentato ai Ministeri competenti, chiedendo di inserirla nel DDL sulla riforma fiscale, in queste settimane in Parlamento”.     —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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