Guterres: “Fermare subito violenze in Ucraina”. Crisi grano, condizioni Putin

Nuovo appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per la fine delle violenze a 100 giorni dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina. “Rinnovo il mio appello per la cessazione immediata delle violenze, per l’accesso umanitario senza restrizioni a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dalle aree di combattimento dei civili lì intrappolati e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in linea con le norme internazionali”, ha affermato in una dichiarazione diffusa nelle ultime ore.

Crisi grano

Il presidente russo Putin ha offerto i porti occupati di Mariupol e Berdiansk per sbloccare il grano ucraino, ma allo stesso tempo ha chiesto di togliere le sanzioni. La Russia ha quasi terminato lo sminamento dei porti di Berdyansk e Mariupol che “sono sotto il nostro controllo” e attraverso i quali “siamo pronti a garantire l’esportazione senza problemi di grano ucraino”, ha detto in un’intervista al canale Rossiya-1 secondo quanto riferito da Interfax. In quei porti – ha aggiunto – “stiamo finendo i lavori di sminamento” visto che “le truppe ucraine avevano deposto tre strati di mine”. “Ma questo lavoro è quasi finito e creeremo la logistica necessaria” alla ripresa delle attività marittime, ha assicurato Putin.

Secondo il presidente i Paesi occidentali “hanno commesso moltissimi errori” che hanno causato la crisi alimentare e ora cercano di incolpare la Russia. “I nostri partner hanno commesso loro stessi un mucchio di errori e ora cercano qualcuno da incolpare. E, naturalmente, il candidato che meglio si presta è la Russia”, ha osservato.

Dopo che la Russia ha lanciato “l’operazione speciale” in Ucraina, Europa e Stati Uniti hanno adottato misure che hanno esacerbato la situazione di crisi nel settore alimentare e dei fertilizzanti ed ha ricordato che la Russia rappresenta circa il 25% del mercato mondiale della produzione di fertilizzanti. “E per quanto riguarda i fertilizzanti di potassio, come mi ha detto il presidente bielorusso Alexander Griroryevich Lukashenko, Russia e Bielorussia hanno il 45% del mercato globale. È una quantità enorme”.

“Non appena è diventato chiaro che non ci sarebbero stati i nostri fertilizzanti sul mercato mondiale, i prezzi sia dei fertilizzanti sia degli alimenti sono immediatamente saliti, poiché non ci sono fertilizzanti e non ci saranno quantità necessarie di prodotti agricoli”. “Una cosa innesca l’altra, ma la Russia non c’entra niente”.(Adnkronos)

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