Dai social media all’IA, parla il fondatore Evan Spiegel

(Adnkronos) – "Nell'insieme la mia visione sull'intelligenza artificiale è abbastanza ottimistica. Sono strumenti potenti ma limitati. Si sta sviluppando come mezzo, sta portando cose buone in termini di previsioni". Lo ha detto il fondatore e Ceo di Snapchat, Evan Spiegel, ospite di Andrea Ceccherini, oggi pomeriggio a Firenze, in Palazzo Corsini, per un appuntamento del ciclo "I nuovi incontri dell'Osservatorio Permanente Giovani–Editori: un dialogo internazionale per connettere i giovani al futuro", promosso nell'ambito del progetto "Il Quotidiano in Classe" dell'Opge.  "Anziché essere preoccupati di quello che si farà in futuro con l’intelligenza artificiale, bisogna guardare i danni che si fanno oggi – ha spiegato l'imprenditore statunitense Evan Spiegel -: Per esempio chi utilizza l'Intelligenza Artificiale per la frode, perché possono imitare la voce di qualcuno e convincerli a mandare del denaro, e viene anche utilizzata per propagare disinformazione in modo personalizzata sulla base di interessi particolari".  "Questo chiaramente è molto preoccupante – ha aggiunto il fondatore dell'applicazione di messaggistica istantanea Snapchat – Penso, ad esempio, alle elezioni dell'anno prossimo in Usa, ma questo vale per tutti i paesi del mondo; quindi bisogna concentrarsi sui rischi di oggi, e bisognerà soprattutto fare molti esperimenti per trarre beneficio da quello che ci può dare". Spiegel ha poi osservato: "Oggi siamo molto lontani da un'intelligenza artificiale che ci sopraffaccia: non penso che possa generare nuovi concetti, nuove idee fondamentali. Oggi può usare quello che noi sappiamo e fare buone previsioni, quindi è uno strumento di produttività che ci permette di sfruttare le conoscenze che abbiamo oggi, perché se guardiamo l'evoluzione delle conoscenze umane fino a poco tempo fa tutto quello che gli umani sapevano stava nel cervello di una persona. Oggi c'è certamente tanta conoscenza che non ci può essere un individuo che sa tutto, soprattutto in certi campi molto specifici, per cui l'intelligenza artificiale è la chiave per aprire questo enorme volume di conoscenza e renderle più accessibile a più persone che possano quindi usarla in modo creativo per inventare nuove cose". Il fondatore di Snapchat ha incontrato insieme ad Andrea Ceccherini una delegazione di 400 giovani delle scuole secondarie superiori italiane in rappresentanza di quelli che partecipano all'iniziativa "Il Quotidiano in Classe" con i quali si è confrontato da pari a pari, così come è ormai da tempo lo stile di questa serie di appuntamenti. Tra i temi affrontati durante l'incontro, moderato dal direttore del "Corriere della Sera", Luciano Fontana, l'importanza della conoscenza e consapevolezza degli strumenti offerti dalla rete e del loro corretto utilizzo, in particolar modo tra i giovani. Altro tema caldo dell'incontro è stato quello di come aiutare i giovani a distinguere l’informazione di qualità dalle fake news soprattutto nell’era dell'Intelligenza Artificiale. A proposito dei social media, Evan Spiegel ha rivelato: "io non li uso, assolutamente no, per cui non hanno nessuna influenza nella mia vita. A volte sono i colleghi che mi dicono cosa succede su Instagram, a me non interessa". Il Ceo di Snapchat ha poi affermato: "Con l'arrivo degli smartphone sempre di più il computer fa parte della realtà, però oggi vediamo la gente per strada che guarda il telefonino, tutti che stanno lì a guardare lo schermo, per cui spero che con gli occhiali per la realtà aumentata potremo passare più tempo nel mondo reale". Spiegel ha accennato anche ai suoi rapporti con gli altri tycoon dei social media, Mark Zuckerberg e Elon Musk: "Ci vediamo ogni tanto, impariamo gli uni dagli altri. E' interessante vedere questi imprenditori che creano dal nulla e che creano queste cose incredibili, per cui bisogna sempre imparare dagli altri perché sono un'ispirazione". Ma perché mancano le big tech in Europa? "Credo che l'Europa abbia un vantaggio, e cioè che è composta da tanti Paesi con popoli diversi e idee diverse – ha risposto Spiegel – Noi vediamo negli Stati Uniti una situazione diversa: abbiamo 50 stati che innovano e cerchiamo di riunire il tutto a livello federale. Questo nel tempo ha aiutato l'innovazione, perché permette di provare nuove idee. Quindi l'Europa ha dei benefici simili con persone diverse, culture diverse, idee diverse. Una delle sfide che io ho visto lavorando con gli imprenditori europei è che devono rapidamente pensare a un'azienda globale, non europea, e a volte gli europei sono troppo focalizzati sul mercato europeo anziché pensare a una crescita a livello mondiale, che sia negli Stati Uniti e in Cina, per cui quando guardiamo al di là del nostro paese o della regione ci viene a mancare l'opportunità di una crescita globale.  "I grandi imprenditori, le grandi aziende europee stanno subendo un'evoluzione, stanno diventando globali e questo è un passo molto importante. Qui vedo successo e opportunità di investimento e di collaborazione", ha evidenziato Spiegel. Riguardo alla sua creatura imprenditoriale, Spiegel ha precisato: "In Snapchat sosteniamo che l’accesso ad informazioni accurate sia un elemento fondante di una società democratica. Partiamo da un fatto: l’informazione online è stata protagonista di profonde evoluzioni ed è sempre più difficile oggi capire cosa è vero e cosa no. Ecco perchè in Snapchat lavoriamo costantemente per assicurarci che i contenuti pubblici della nostra app rispettino le più stringenti linee guida in tema di contenuti. Distribuiamo anche contenuti da fonti certificate e la app è sviluppata affinché si possa prevenire la diffusione di fake news". azionale per connettere i giovani al futuro". Salutando i 400 studenti, in apertura di incontro, Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, ha dichiarato: "Con il progetto 'Il Quotidiano in Classe' cerchiamo di aprire di più gli occhi dei giovani sul mondo, di appassionarli ai fatti che succedono intorno a noi, di alimentare la curiosità e la loro sete di sapere e di sviluppare il loro pensiero critico, mostrando loro come tre diverse fonti informative raccontino diversamente la stessa identica notizia". "E' un esercizio, il nostro, per allenare una generazione a pensare, a riflettere, a meditare, ad usare di più la propria testa – ha spiegato il presidente Ceccherini – ed è soprattutto un modo per tenere i giovani dentro e non fuori la società, per farne degli attori e non degli spettatori, per renderli dei cittadini, non dei sudditi".  L'evento di oggi a Firenze ha inaugurato la 24ma edizione (anno scolastico 2023/2024) del progetto di media literacy "Il Quotidiano in Classe" a cui partecipano 18 testate giornalistiche (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Quotidiano Nazionale, La Stampa, Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Secolo XIX, L’Arena, Brescia Oggi, Gazzetta di Parma, Gazzetta del Sud, Giornale di Sicilia, Il Giornale di Vicenza). Nel corso del tempo il progetto ha visto la partecipazione del leader della principale piattaforma al mondo di visual messaging e si inserisce in una serie di incontri promossi da diversi anni dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori (Opge), l'organizzazione leader nei progetti di educazione ai media e di alfabetizzazione economico finanziaria nella scuola secondaria di secondo grado italiana. Al fianco dell'Osservatorio in tutti questi anni non hanno mai fatto mancare il loro sostegno ben 18 fondazioni di origine bancaria, oltre all’Acri che hanno voluto condividere con l'Organizzazione di Ceccherini "il valore e il significato strategico di questa iniziativa tesa a far crescere una generazione intellettualmente più libera e più padrona di sé stessa". Andrea Ceccherini e l'Osservatorio negli ultimi anni hanno consentito agli studenti delle scuole italiane coinvolti nei suoi progetti di confrontarsi con alcuni tra i più importanti esponenti del mondo dell’hi-tech, del publishing e con i grandi leader della Silicon Valley: da Eric Schmidt (già presidente esecutivo di Google) a James Murdoch (già Ceo di Century Fox e News Corp) sino a Jan Koum (co-fondatore di WhatsApp), la vedova di Steve Jobs, Laureen Powell Jobs (fondatrice di Emerson Collective) e Tim Cook (Ceo di Apple). Evan Spiegel è un imprenditore statunitense, co-fondatore e ceo dell'applicazione di messaggistica istantanea Snapchat. Snapchat è un'applicazione multimediale per smartphone e tablet ideata nel settembre 2011 che conta oltre 375 milioni di utenti attivi al giorno. La caratteristica principale di Snapchat è consentire agli utenti della propria rete di inviare messaggi effimeri di testo, foto e video. Andrea Ceccherini è il fondatore e presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani – Editori, un'organizzazione che vuole contribuire a fare dei giovani di oggi i cittadini di domani, sviluppando il loro spirito critico e il senso civico. Con questo spirito, è nato il progetto di media literacy, "Il Quotidiano in Classe", un'iniziativa che porta nelle scuole secondarie di secondo grado italiane i più autorevoli mezzi di informazione, cartacei e digitali, del Paese. Molti gli incontri di Andrea Ceccherini con personaggi di rilievo internazionale, da Tim Cook a Christine Lagarde, che si sono succeduti negli anni per sostenere e condividere i suoi ambiziosi progetti. (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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