Crisi governo, dimissioni Conte: ipotesi in campo

Con le dimissioni del premier Giuseppe Conte la crisi di governo entra nella fase cruciale. Le ultime notizie fanno riferimento alla nascita di un gruppo di responsabili al Senato, gli ‘Europeisti’. Nel giorno in cui iniziano le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono diversi gli scenari all’orizzonte: dal Conte ter fino alle elezioni. Queste, al momento, le ipotesi più accreditate.

CONTE TER

E’ la soluzione auspicata dal premier dimissionario, ma i numeri al momento non sembrano dalla sua parte. Soprattutto al Senato. Per tenere in piedi la maggioranza, infatti, resta decisivo Matteo Renzi: una constatazione che rende fragili i nervi dell’intera maggioranza, dal Pd a Leu, passando da M5S allo stesso Conte. I numeri a Palazzo Madama sono infatti fermi sotto quota 10 e le dimissioni di Conte non hanno portato alla svolta auspicata dai ‘pontieri’.

GOVERNO GUIDATO DA UN TECNICO

E’ una delle ipotesi che sta prendendo corpo in queste ore sulla scia del cosiddetto ‘modello Ciampi’, ossia il governo guidato nel 1993 dall’allora Governatore della Banca d’Italia. I nomi che girano sono sempre gli stessi: Carlo Cottarelli, Marta Cartabia e Luciana Lamorgese, con le due donne in pole, mentre l’ipotesi Mario Draghi sembra tramontare.

UN POLITICO AL POSTO DI CONTE

Al momento appare complessa la possibilità di sostituire Conte con un politico. I nomi di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, considerati i ‘papabili’ del Movimento 5 Stelle, difficilmente avrebbero l’avallo del Partito Democratico. E sull’altro versante, i pentastellati non potrebbero metabolizzare un premier dem.

GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE

L’idea è stata lanciata dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: un governo formato dalle principali forze politiche per traghettare il Paese fuori dall’emergenza alimentata dalla pandemia di Covid, prima di ridare la parola agli italiani. E’ un’opzione che tuttavia non sembra scaldare le diverse anime del centrodestra, a cominciare da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che si è espressa chiaramente per il ritorno alle urne.

ELEZIONI

Il ritorno alle urne è l’extrema ratio e allo stesso tempo un’ipotesi che ad oggi è tutt’altro da scartare. Se la crisi di governo non si riuscisse a ricomporre, al presidente Mattarella non resterebbe che sciogliere le Camere e indire le elezioni. Per alcune forze politiche, dalla Lega di Matteo Salvini a FdI di Giorgia Meloni, sarebbe proprio questa la strada da percorrere. (Adnkronos)

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