Covid, seconda ondata in Sudcorea: “Previsioni sbagliate”

Seconda ondata di contagi in Corea del Sud a causa della pandemia di coronavirus. Per la prima volta, dopo un aumento di casi di trasmissione locale e di casi ‘importati’, le autorità sanitarie hanno riconosciuto che la seconda ondata è già in corso. E’ questo almeno il quadro per l’area di Seul e le zone limitrofe, dopo la prima ondata registrata tra febbraio e marzo, come ha detto la responsabile dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc), Jeong Eun-kyeong, citata dall’agenzia Yonhap. “Inizialmente avevamo previsto la seconda ondata in autunno o inverno – ha affermato -. Le nostre previsioni si sono rivelate sbagliate. Riteniamo che le infezioni continueranno (ad aumentare) fin quando le persone avranno contatti da vicino”.

La seconda ondata, ha osservato, è presumibilmente iniziata ai primi di maggio quando i casi erano tornati ad aumentare a causa di un focolaio a Itaewon, zona della movida a Seul. Intanto il sindaco della città, Park Won-soon, non ha escluso il ritorno a misure severe di distanziamento fisico se nei prossimi tre giorni si raggiungerà una media di 30 nuovi casi in 24 ore e se risulterà occupato più del 70% dei posti letto negli ospedali della città. I Kcdc hanno confermato stamani 17 nuovi casi di Covid-19, 11 dei quali di trasmissione locale, e il totale è così salito a 12.438 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I decessi sono 280 in tutto. Nonostante le dichiarazioni della Jeong, è la prima volta dal 26 maggio che il Paese registra meno di 20 nuovi contagi in 24 ore. In Corea del Sud il primo caso accertato il 20 gennaio.(Adnkronos)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *