“Cercasi foto storiche della chiesa”, nel borgo fantasma l’appello ai discendenti degli sposi

(Adnkronos) – Cercasi foto storiche della chiesa di San Donato nel borgo fantasma di Celleno, in provincia di Viterbo. A lanciare un appello su Fb è lo stesso Comune che si rivolge direttamente agli abitanti della parte del nuova della cittadina per recuperare scatti della costruzione, andata distrutta, ma forse rimasta immortalata negli scatti di matrimoni celebrati tra la fine del 1930 e l'inizio del '40.  "Il Comune di Celleno ha appaltato i lavori di consolidamento della chiesa di San Donato. Gli scavi archeologici ci stanno restituendo molte informazioni su questa antica chiesa. È altrettanto importante ritrovare qualsiasi foto della chiesa prima del crollo della stessa, avvenuto durante la Seconda guerra mondiale", si legge in un post rilanciato sulla pagina Fb del Comune. "Le foto ci servono per una ricerca storica sulla chiesa madre del borgo fantasma, della quale non abbiamo che rarissime foto", sottolinea all'Adnkronos il sindaco di Celleno Marco Bianchi sottolineando che le istantanee possono essere utili sia nell'ambito dei lavori in corso per "il restauro conservativo della chiesa" sia per la memoria della comunità e "per avere stimoli nuovi, capire come era in passato". Il Comune di Celleno ha recuperato la lista dei matrimoni celebrati all’interno della chiesa tra il 1938 ed il 1941 e l'ha postata su Fb. "Chiediamo ai discendenti di verificare se in casa, magari in una vecchia scatola di cartone, qualcuno di voi conserva le foto di qualcuno di questi matrimoni – si sottolinea – Il ringraziamento, fin d'ora, va a chiunque possa contribuire al recupero di un pezzo importantissimo della storia di Celleno e del suo territorio". Come si ricorda sul sito web del Comune di Celleno, la chiesa di S. Donato subì numerosi rifacimenti per terremoti o cedimenti, l'ultimo dei quali il 14 ottobre 1941. Qualche anno dopo la chiesa e tutto il centro storico, interessato sempre più da frequenti crolli, furono abbandonati, e la popolazione si trasferì nella parte nuova del paese. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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