Bandiere verdi Calabria, pediatri in campo ‘in 40 giorni 180mila visite’

(Adnkronos) – Pediatri in campo per la salute dei baby-turisti nella regione con il record di bandiere verdi issate sulle spiagge a misura di famiglie (20 su 146 assegnate in Italia): la Calabria. A tirare le somme su come è andato il periodo più intenso delle vacanze estive è Italo Farnetani, fondatore delle Bandiere verdi, simbolo delle località scelte dai camici bianchi dei bimbi come ideali per i più piccoli. "La pediatria della Calabria – osserva il professore ordinario dell'Università United Campus of Malta – è stata un modello di buona sanità, che garantisce il diritto alla salute di bambini e adolescenti". La macchina ha "funzionato bene", è il verdetto dell'esperto. Un dato su tutti: sono state "180mila le visite" negli studi medici e a domicilio effettuate in 40 giorni.  "Ci siamo chiesti se in presenza di un prevedibile incremento dei numeri", con la presenza dei baby-turisti, "potesse essere garantita un'assistenza continuativa alle famiglie in vacanza – spiega Farnetani – Per verificare questo aspetto, nell'ambito dell'International Workshop of Green flags di cui sono presidente, a luglio si è svolto a Roccella Jonica (Reggio Calabria) un convegno a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le società scientifiche dell'area pediatrica della Calabria. E sono stati tutti concordi nell'assicurare che nessun bambino sarebbe restato senza pediatra".  Cosa dicono, però, i numeri? "Concluso il controesodo e terminate le ferie per la maggioranza delle famiglie con bambini, con lo sguardo all'inizio imminente dell'anno scolastico, si può fare un bilancio – illustra l'esperto -. Abbiamo effettuato con il pediatra di Locri Roberto Trunfio, coordinatore regionale per la Calabria delle Bandiere Verdi, un'analisi delle prestazioni pediatriche erogate dai pronto soccorso e dagli ospedali calabresi per verificare, alla fine della stagione turistica estiva 2023, il livello di assistenza effettivamente garantito".  E' stato dunque esaminato "l'accesso ai Pronto soccorso ospedalieri e le necessità di ricovero fra il 10 luglio e il 20 agosto. In questo periodo si sono rivolti ai pronto soccorso e ai reparti di pediatria dei 12 ospedali calabresi 9mila bambini, dei quali 1.500 – cioè 1 ogni 6 – hanno avuto necessità di un ricovero a dimostrazione che la consultazione dell'ospedale era motivata da una complessità della malattia presentata dal piccolo paziente", evidenzia Farnetani. Nello stesso tempo, riferisce, "l'analisi ha mostrato che i 320 pediatri presenti sul territorio, tra pediatri di famiglia e liberi professionisti, hanno garantito in modo appropriato l'assistenza di primo livello selezionando così i casi più gravi senza appesantire eccessivamente gli ospedali, realizzando una sinergia a vantaggio proprio della salute dei bambini. Si stima che fra il 10 luglio e il 20 agosto siano state effettuate 180.000 visite in ambulatorio o a domicilio. A questo proposito si deve ricordare che, a differenza della situazione italiana, in Calabria non ci sono posti vacanti di pediatra di famiglia".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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