Alla scoperta delle opportunità offerte alle PMI con la Dott.ssa Francesca Spadotto

(Adnkronos) – L’esperta professionista ci guida attraverso il mondo delle normative europee in materia di Sostenibilità  Fontanafredda (Pn), 6 settembre 2023. Il mondo delle piccole e medie imprese è caratterizzato da obblighi burocratici e contabili che lo rendono all’apparenza ostico e inaccessibile. Tuttavia, il più delle volte questi obblighi nascondono delle opportunità che, se colte con il giusto tempismo, aiutano le aziende a crescere in termini di sostenibilità e fatturato, due variabili che oggi sono strettamente collegate in funzione di garantire un futuro migliore al nostro pianeta e alle persone che lo abitano. Ma quali sono questi obblighi e perché è importate agire adesso in un’ottica di programmazione degli adempimenti normativi? Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Francesca Spadotto,Revisore Legale, iscritta all’Albo ODCEC di Pordenone ed esperta qualificata in tematiche legate ai bilanci di sostenibilità contemplati dalle normative nazionali e sovranazionali.  Cominciamo dal principio, facendo luce sul vero significato delle direttive europee che regoleranno la vita delle PMI negli anni a venire. “Innanzitutto, è bene chiarire cosa si intende per Bilancio di Sostenibilità e cosa dicono le direttive alle quali devono fare riferimento le imprese”, spiega la Dottoressa. “In seguito alla nuova direttiva CSRD, pubblicata il 16 dicembre 2022, l’Unione Europea, sotto direzione dell’EFRAG, European Financial Reporting Advisory Group, organo di consulenza della Commissione Europea nel campo della rendicontazione aziendale, ha adottato degli standard di reporting di sostenibilità obbligatori. Tutte le imprese, quindi, saranno coinvolte in questa capillare attività di rendicontazione, insieme alla totalità delle filiere produttive in cui operano, in quanto le aziende obbligate per dimensione a redigere il Bilancio di Sostenibilità richiederanno anche ai loro fornitori di adottare una policy legata alle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance).Per Bilancio di Sostenibilità, invece, intendiamo quella Dichiarazione Non Finanziaria che nasce con lo scopo di comunicare gli impatti ambientali, sociali ed economici di un’impresa a tutti i suoi stakeholders. Descrivere le politiche e le iniziative avviate da un’azienda e rendicontarne le performance ESG, consente di comunicare in modo completo e trasparente tutte quelle informazioni che non sono presenti nel Bilancio d’Esercizio. Ed è proprio di questo che si occupa lo studio di cui sono la titolare: attraverso un piano strategico di sostenibilità, supportiamo le aziende nell’integrazione progressiva delle tematiche ESG all’interno del proprio business model, favorendo il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile al fine di generare valore condiviso per l’azienda stessa, per i suoi stakeholders e per il territorio in cui opera”.  In poche parole, il team della Dott.ssa Spadotto guida le aziende attraverso tutte quelle fasi progettuali che culminano nella redazione di un Bilancio di Sostenibilità condiviso e funzionale al raggiungimento degli obiettivi ESG. “Adottiamo un approccio sistemico e costruiamo piani operativi misurabili, in modo da facilitare la comunicazione tra noi e l’impresa, e tra l’impresa e i suoi Stakeholders”, racconta l’esperta professionista. “Partiamo dalla stesura del piano strategico di sostenibilità e del business plan, per arrivare alla definizione di fattibilità e delle linee guida operative per l’implementazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.Lo scopo è redigere un piano di sostenibilità legato alla Vision e alla Mission aziendale, in modo da poter tracciare una roadmap per migliorare le proprie performance ESG, e lo facciamo indirizzando i piani strategici sostenibili verso il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, perché solo in questo modo possiamo garantire un futuro migliore al nostro pianeta e alle prossime generazioni”.  Inoltre, a tutti gli obblighi a cui le aziende devono attenersi, si aggiunge quello di rispettare delle scadenze ben precise che, sebbene possano sembrare lontane nel tempo, impongono un lavoro che è bene iniziare fin da subito per delle importanti ragioni. “Lasciando stare le imprese quotate di grandi dimensioni che già producono la Dichiarazione Non Finanziaria, le scadenze che già conosciamo per la rendicontazione del Bilancio di Sostenibilità sono: 2026 – esercizio fiscale 2025- per le imprese che ricadono nell’ambito della CSRD e non producono già il Bilancio di Sostenibilità,e 2027- esercizio fiscale 2026 – per le PMI quotate”, dichiara la Dott.ssa Spadotto. “Sono scadenze che possono sembrare lontane, ma è importante iniziare fin da subito a integrare gli aspetti economici e di governance, sociali e ambientali all’interno del processo produttivo, in modo da raggiungere un sensibile miglioramento del merito creditizio, in quanto gli Istituti di Credito finanzieranno solo a quelle attività che saranno allineate alla classificazione europea di ciò che è da considerarsi sostenibile. Detta in modo semplice, una banca difficilmente sosterrà il progetto di un’impresa che produce/commercializza prodotti che inquinano. Dal 30 giugno 2021, infatti, secondo le nuove linee guida della EBA, European Banking Association, gli Istituti di Credito devono sottostare alla valutazione dei criteri ESG. Dunque, un’impresa che cerca di ottenere un finanziamento, non sarà valutata solo sugli aspetti finanziari, ma anche sotto il profilo degli investimenti in campo ambientale, sociale e di politica aziendale rappresentati nel Bilancio di Sostenibilità”. In conclusione, le sfide che attendono le micro, piccole e medie imprese sono molte e riguardano la loro attenzione verso le tematiche ESG, che si rifletteranno nei confronti degli stakeholders, Istituti di Credito compresi. E’ per questo che è fondamentale affidarsi a professionisti come la Dott.ssa Francesca Spadotto per far fronte a tutti gli obblighi previsti dalle nuove normative europee. Definizione della vision e della mission dell’impresa, pianificazione e strategia sostenibile, analisi del contesto in cui l’impresa opera, progettazione di un piano comunicativo e di rendicontazione, oltre alla definizione di un processo di digitalizzazione ben strutturato: sono tutte fasi da affrontare con un approccio pragmatico e strategico, tenendo bene a mente l’obiettivo comune: “soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura”. Per saperne di più, visita il sito www.studiofspadotto.it o contatta lo studio all’indirizzo fspadotto@studiofspadotto.it ;studio@studiofspadotto.it
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