Venetico, Daniele Mondello: “Nessuno a chiedersi come potesse stare un uomo che ha perso tutto”

Daniele Mondello, giovane dj che nell’agosto scorso ha perso la moglie Viviana e il figlio Gioele, rimasti vittime nei boschi di Caronia di una dinamica su cui ancora gli inquirenti stanno lavorando, affida un suo sfogo ai social, e sulla sua pagina facebook pone degli interrogativi che la società si deve porre. Come senso del dovere e di rispetto verso chi soffre e attende giustizia, e quanto meno vuole sentire vicini i suoi compianti congiunti. Ecco il post integrale, ma deve far riflettere tanto e soprattutto agire chi nella possibilità e nelle funzioni per farlo. “Sono giorni proprio tanto difficili questi – scrive Daniele Mondello – L’arrivo delle feste, in cui la famiglia è al centro di tutto, e trovarsi, nella mia situazione, a pregare per un aiuto nella speranza di alleviare le sofferenze che, da agosto, mi opprimono. L’unica cosa che so della mia famiglia è che non esiste più. In un attimo ho perso tutto ciò per cui vivevo e che mi dava lo stimolo ad andare avanti. Sempre. Quello che so è che mio figlio Gioele si trova al Policlinico di Messina e mia moglie Viviana all’ospedale Papardo. Mi fa stare molto male sapere che anche in questo momento non sono insieme. Non ho mai chiesto nulla a nessuno se non quella giornata nella disperata ricerca di Gioele (cosa di cui vi sarò sempre grato). Ma adesso inizio a domandarmi come mai nessuna istituzione, visti anche gli sbagli commessi, abbia pensato ad un sostegno morale, a chiedersi come potesse stare un uomo che ha perso tutto, a porgere delle semplici, rituali condoglianze. Qualche volta mi capita di pensare che mi vergogno di essere italiano. Mi sono ritrovato vittima di congetture buttate lì (ovviamente fallaci) e, nonostante tutto, nessuno si è preoccupato di sapere come potessi stare io. Voi in tutto questo tempo avete dimostrato un grande affetto nei confronti miei e dei miei amori e di questo vi sarò grato ma c’e’ chi vive questa situazione come un mero adempimento di ufficio. Ho perso ogni cosa da un momento all’altro. So che non è utile fare così ma concedetemi questo angolo per potermi sfogare con tutti voi che, ciascuno a suo modo, mi avete sempre dimostrato vicinanza. Lo giuro: lotterò fino alla fine. Ormai non ho più nulla da perdere e vivrò per questo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *