Stato emergenza, ok Senato a proroga al 15 ottobre

Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza per il coronavirus al 15 ottobre con 157 sì. I senatori hanno approvato inoltre con 281 sì, nessun contrario e 3 astenuti una parte della mozione del centrodestra sulla proroga, messa in votazione separatamente, in cui si prevede un coinvolgimento delle regioni interessate o del presidente della Conferenza Stato-Regioni. Il Consiglio dei ministri è quindi convocato domani alle 20 per il via libera alla proroga. Prima del voto, il premier Giuseppe Conte era intervenuto in Aula per comunicazioni su ulteriori iniziative relative all’emergenza Covid.

Ritengo “doveroso condividere con il Parlamento questa decisione, nel cdm abbiamo esaminato il tema della proroga dello stato di emergenza, valutando le relative implicazioni”, ha affermato Conte. “La proroga è facoltà prevista dalla legge, attivabile ogni qual volta si renda necessaria la prosecuzione degli interventi”, spiegava il premier, che aggiungeva: “Non abbiamo adottato in cdm alcuna decisione, ma è emerso l’indirizzo di prorogare lo stato di emergenza fino al prossimo 31 ottobre”. Proroga che, secondo il presidente del Consiglio, sarebbe “inevitabile”.

“Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate”, diceva il premier, che spiega come senza la proroga non ci potrebbe essere più “l’assistenza alle persone risultate positive, il volontariato, il reclutamento e gestione delle task force sanitarie regionali e anche negli istituti penitenziari, il numero verde 1500, il pagamento dilazionato delle pensioni per evitare assembramenti, attribuzione dei poteri all’Istituto superiore di sanità per la sorveglianza epidemiologica, il sistema ‘Cros'”.

Inoltre, ha proseguito Conte, “cesserebbero le funzioni di coordinamento del capo della Protezione civile, decadrebbero i poteri straordinari dei soggetti attuatori” e tra l’altro “cesserebbe anche il Comitato tecnico scientifico che ha svolto un ruolo importante”.

Il virus continua a circolare nel Paese, con focolai che sono stati circoscritti, mentre all’estero la situazione resta preoccupante” ha detto ancora il premier. “Dobbiamo evitare – spiegava – che la crescita dei contagi riguardi anche l’Italia”. E ancora: “Le funzioni del commissario straordinario cesserebbero con la fine dello stato di emergenza e senza la proroga” mentre “il suo lavoro si sta dimostrando fondamentale”.

“Perseguiamo l’obiettivo – ha aggiunto Conte – di garantire continuità operativa alle strutture e agli organismi che stanno operando per il graduale ritorno alla normalità e che svolgono attività di assistenza e sostegno a quanti subiscono ancora gli effetti diretti e indiretti di una pandemia che, seppure fortemente ridimensionata nella sua portata, non è ancora esaurita”.

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