Spadafora, le riflessioni di Padre Sottile “In tempi di coronavirus”. Pubblicata la raccolta
Quello della quarantena è stato un periodo particolare, abbiamo vissuto un qualcosa al quale il nostro corpo, e la nostra mente soprattutto, non erano abituati. C’è stata una sottile linea che ci ha diviso tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, una linea talmente sottile, quasi invisibile, che ogni tanto, in particolari momenti della nostra vita, ci fa incontrare con noi stessi per capire la strada da seguire.
Sono rimaste tante batterie delle auto da cambiare, abiti che han saltato una stagione, persone che han saltato una vita, che han perso un’occasione di riscrivere tutto, ci sono stati passi muti in strade deserte, chiese vuote e nessun odore d’incenso, il Getsemani arido, qualche colomba si è posata sui tetti e poi è volata via, c’è stato un prete solitario che ha portato in giro la sua croce, per le vie di un paese, tra le strade di campagna, cimiteri chiusi con corone di fiori appoggiate sui cancelli, posate gentilmente, elegantemente, dolcemente come carezze, anziani e nipoti separati da finestre, i bimbi disegnavano un cuore sui vetri, i nonni il cielo col sole.
E poi c’è stato Padre Giovanni Sottile, reggente della Parrocchia dei SS. Giuseppe e Martino di Spadafora (Me), che nel periodo di quarantena ha aperto ai fedeli la sua anima pubblicando, sul proprio profilo Facebook, riflessioni che hanno via via riscosso il consenso dell’intera comunità spadaforese e non solo.
Riflessioni di vita e di condotta per far sentire la propria vicinanza ai fedeli del piccolo centro tirrenico, in un periodo in cui anche la speranza stava per andar via.
E, spinto dai fedeli della parrocchia, ha deciso di raccogliere tutte queste riflessioni postate su Facebook durante la quarantena e di farne un libro dal titolo “In tempo di coronavirus”, libro che è stato presentato Domenica 19 Luglio durante tutte le messe.
Queste le dichiarazioni di Padre Sottile: “Ho sentito il bisogno per fedeltà all’opera di Dio in me di tenere i contatti, seppur virtuali, con la mia comunità. Usando sempre le parole, ma non perdendo di vista i fatti, quelli semplici, quelli vissuti personalmente, ma anche cogliendoli nella quotidianità. I commenti ricevuti mi hanno appassionato ed hanno rinnovato l’entusiasmo iniziale.
Si, lo riconosco che anche in queste riflessioni ho esagerato con i tempi, ma i paroli sunnu comu i girasi, una nesci e l’autra trasi, e le ciliegie mi piacciono. Vi assicuro che ho scritto solo quello che lo Spirito mi ha suggerito e per lui anche il Silenzio è parola”.
Il ricavato delle vendita del libro servirà a ristrutturare la cupola della Chiesa di San Giuseppe di Spadafora. (Angelo Pirri)