Ritorno a scuola, le decisioni definitive

Uso delle mascherine, trasporto, ingresso in aula, distanziamento tra i banchi, servizio mensa. Come scrive laleggepertutti.it Ci sono già alcuni punti fermi su come sarà il rientro a scuola, dopo la riunione del Comitato tecnico scientifico. Altri restano da definire. Ci saranno dei “documenti puntuali che saranno resi noti a breve – annuncia il Cts – e che permetteranno ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti per l’emergenza Covid-19 da loro nominati di gestire nella maniera più efficace l’eventuale identificazione di soggetti, siano essi studenti o personale scolastico, che risultino essere contagiati”. Documenti frutto del confronto tra i ministeri della Salute e dell’Istruzione e Inail, Istituto superiore di Sanità, Regioni e, ovviamente, lo stesso Comitato.

Il prossimo aggiornamento sulle linee guida è in programma per il 29 agosto. Tuttavia, e come si diceva, ci sono alcune decisioni che si possono considerare già definitive. Eccole, in modo sintetico.

La data del rientro a scuola – Il 1° settembre partiranno i corsi di recupero per tutti gli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza e per chi, secondo i docenti, avrà bisogno di attività di consolidamento degli apprendimenti. Il 14 settembre partiranno le lezioni in tutti gli istituti, così come previsto dall’ordinanza del ministero dell’Istruzione. Anche se alcune Regioni hanno ritenuto opportuno riprendere in una data diversa. Dove possibile, resteranno i servizi di pre-scuola e di doposcuola.

L’uso della mascherina – Dai 6 anni in su, occorre indossare la mascherina per entrare a scuola. L’obbligo riguarda i docenti, i presidi, i bidelli e gli studenti. I ragazzi potranno abbassarla, una volta entrati in classe, solo se viene rispettato il metro di distanza, ma dovranno rimetterla se si spostano dal proprio banco. Per i bambini sotto i 6 anni non è previsto l’uso delle mascherine. Gli alunni disabili non dovranno indossare la mascherina se la loro disabilità è incompatibile con l’uso del dispositivo.

La distanza di un metro – In tutti gli ambienti, la distanza minima da tenere sarà di un metro. In classe andrà calcolato da centro del banco a centro del banco, partendo dalle ‘rime buccali’ degli alunni. La stessa distanza dovrà essere rispettata anche in sala professori, nelle mense e davanti ai distributori automatici di snack. In palestra, la distanza minima dovrà essere di due metri.

La didattica a distanza – Ciascun preside potrà decidere come si dovranno articolare le lezioni. Ad esempio, distribuendole su 6 giorni o riducendo i moduli orari rispetto ai 60 minuti tradizionali. In partenza, la didattica a distanza potrà essere usata in via complementare solo alle superiori. Nel malaugurato caso di un nuovo lockdown, andranno garantite 10 ore di lezione a distanza in prima elementare, 15 alle medie e 20 alle superiori.

L’uso della mensa – La mensa dovrà essere organizzata a turni. Se i locali sono stati riconvertiti in spazi didattici, si può utilizzare il lunchbox. In ogni caso, la somministrazione del pasto deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile.

Lo scuolabus – Per utilizzare lo scuolabus sarà obbligatorio l’uso della mascherina, in salita, durante il viaggio e in discesa. All’interno occorrerà rispettare il metro di distanza, quindi o posti andranno riempiti seguendo l’allineamento verticale dei sedili. Solo i fratelli o i bambini che vivono sotto lo stesso tetto potranno sedersi accanto. Il distanziamento non serve nei percorsi inferiori ai 15 minuti.

I nuovi banchi – La distribuzione dei primi banchi monoposto negli istituti che ne hanno fatto richiesta inizierà l’8 settembre e si protrarrà fino alla fine di ottobre.

La misurazione della febbre – La febbre andrà misurata a casa: all’ingresso delle scuole non ci saranno i termoscanner. Se lo studente ha più di 37.5 non potrà andare a lezione. Inoltre, non deve avere altri sintomi respiratori e non deve essere stato nei 14 giorni precedenti in quarantena o a contatto con una persona risultata positiva al Covid.

La presenza del medico – È prevista in ogni scuola la presenza di un medico competente per la sorveglianza sanitaria. Tra i suoi compiti, anche la tutela dei lavoratori fragili a meno che questo incarico non sia assegnato a un altro medico.

In caso di contagio – Premesso che, come si diceva all’inizio, si attendono a breve documenti più esaustivi in proposito, il Comitato tecnico scientifico ha anticipato che, in caso di contagi, si esaminerà il contesto di volta in volta e, se necessario, si metterà in quarantena una classe o l’intera scuola. (Adnkronos)

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