PNRR, il sindaco di Rometta Merlino: “Impossibile presentare progetti per opere nell’edilizia scolastica”

Sul PNRR che dovrebbe rilanciare le politiche di sviluppo e coesione territoriale, il sindaco di Rometta Nicola Merlino lancia un allarme chiaro: “Impossibile presentare progetti per opere nell’edilizia scolastica”. Ecco la sua nota integrale:Stanno uscendo nell’ambito del PNRR una serie di bandi con la possibilità, anche per i comuni, di poter partecipare per realizzare, finalmente, indispensabili opere pubbliche. Ciò anche, quindi, per poter realizzare importanti opere nell’edilizia scolastica. Per poter partecipare a detti bandi, fra i tanti requisiti che vengono richiesti vi è anche “l’inserimento della proposta progettuale candidata nell’ambito della programmazione triennale nazionale vigente in materia dell’edilizia scolastica, predisposta sulla base dei piani regionali”. Orbene, la conferenza Stato-Regione, già dall’inizio del 2020, ha bloccato l’aggiornamento del piano triennale dell’edilizia scolastica, per cui è assolutamente impossibile inserire “le proposte progettuali candidate” in detto piano, quantomeno in Sicilia.

Per cui, gli sforzi incredibili di realizzazione di progetti in tempi ristrettissimi per poter partecipare a detti bandi, in assenza di strutture progettuali adeguate in tutti i comuni, vengono derisi e mortificati da una classe politica incapace che con la propria inadeguatezza impedisce ed impedirà di poter prendere anche questo ultimo eccezionale treno, costituito dal PNRR, per poter rendere ai siciliani servizi ed opere pubbliche adeguate agli standards europei e del Nord.

In un contesto peraltro in cui la parte delle risorse finanziarie prevalente, che avrebbe dovuto essere destinata al Sud, al fine di superare le distanze infrastrutturali con il Nord, sono state ancora una volta destinate alla parte del territorio più ricca di infrastrutture e di servizi. Ma, al contempo, assistiamo a stucchevoli passerelle elettorali, dei principali responsabili di queste vergogne, con la connivenza e l’accondiscenza dei rappresentanti principali delle nostre vilipese comunità. Una rappresentazione plastica di una sorta di sindrome di Stoccolma. Mi sento mortificato e deriso e, penso proprio, che per la nostra terra non vi sia proprio speranza, anche per questo”.

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