Piano Nazionale di ripresa e resilienza. L’allarme dei sindaci messinesi: “Deficit di risorse umane e professionali”

In attesa della prossima definizione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, scatta l’allarme dei sindaci messinesi sul deficit di risorse umane e professionali. Ecco la nota diffusa dal sindaco di Taormina Mario Bolognari anche a nome di altri 80 primi cittadini della provincia di Messina: “In questi pochi giorni che rimangono prima della scadenza per l’invio a Bruxelles del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) i sindaci del Mezzogiorno, e in particolare della Sicilia, pongono con forza una questione fondamentale. Bene chiedere più fondi per il Sud, ma sarà inutile ottenerli, se non si metterà mano al forte deficit di risorse umane e professionali. I comuni non potranno accedere ai fondi del PNRR perché, ancora una volta, non avranno gli uffici tecnici e gli uffici amministrativi in grado di preparare progetti, gestire le fasi di richiesta dei fondi, gestire le procedure di affidamento.

Questa questione è preliminare, così come quella della formazione e l’aggiornamento dei quadri esistenti. Inutile chiedere più fondi, se non si affronta da subito il problema di superare gli attuali stringenti vincoli normativi sulle nuove assunzioni. Ancora una volta ci troveremo a dover prendere atto dell’incapacità degli enti locali meridionali di stare al passo delle aree più forti del Paese, che finiranno per fare la parte del leone.

Gli stessi fondi di rotazione per le progettazioni da affidare ai tecnici privati sono regolarmente naufragati in una rete di vincoli burocratici che rallentano i tempi dei procedimenti e alimentano innumerevoli contenziosi. Quindi bisogna accompagnare il PNRR anche con questa questione, altrimenti saremo ancora una volta penalizzati.

Ci rivolgiamo al Governo, a tutte le forse politiche e a tutti i parlamentari perché si possa unanimemente chiedere che la questione venga affrontata seriamente. Il Governo è autorevole abbastanza per poter dare risposte di questa natura e le forse politiche che lo compongono e sostengono rappresentano la volontà quasi unanime della popolazione italiana. Si può e si deve fare qualcosa”.

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