Messina, vertenza Gicap:Filcams-Cgil e Uiltcs inviano una nota al Tribunale e alla Prefettura:”Massimo peso alle garanzie per i lavoratori”

Le pesanti concessioni contrattuali fatte dai lavoratori prima, e le ulteriori che si intende loro richiedere da parte di Ergon, danno la misura di come si voglia far leva sul sacrificio dei lavoratori per reggere la sostenibilità del piano concordatario – denunciano Giselda Campolo, la Segretaria Generale della Filcams-Cgil Messina, e Francesco Rubino, il Segretario Generale della Uiltucs Messina in una lettera inviata al Tribunale, alla Gi.Cap., alla Like e alla Prefettura di Messina. I sindacati chiedono al Giudice delegato e ai Commissari giudiziari un incontro. «Riteniamo necessario il dialogo con le parti sociali per il mantenimento dei libelli occupazionali, reddituali e della qualità del lavoro – commentano la Campolo e Rubino – vogliamo essere ricevuti in rappresentanza degli oltre 400 lavoratori coinvolti in questa procedura. Stiamo parlando di una situazione che mette in difficoltà i cittadini di tutta la provincia. Nel nostro tessuto economico non si possono mettere a rischio oltre 400 posti di lavoro. E’ un’emergenza pubblica».

Non possiamo che ritenere inaccettabile la proposta recentemente presentata dalla Gi.Cap. spa. – concludono nella lettera la Campolo e Rubino – Si chiede al contempo, a questo On.le Tribunale che, nell’ambito delle decisioni che è chiamato ad adottare, oltre ai profili più strettamente economici, dia il massimo peso dovuto ai profili connessi alla migliore garanzia occupazionale, contrattuale ed economica delle lavoratrici e dei lavoratori attualmente occupati.

Preoccupante per i sindacati anche la possibilità indicata da Ergon di spacchettare la rete vendita. Ergon, infatti, è un consorzio e formula la proposta commerciale per se e/o per le proprie consorziate lasciando aperta la strada a subaffitti e alla restituzione di punti vendita a Gi.Cap. «Abbiamo bisogno di certezze – dichiarano la Campolo e Rubino – Fino ad allora restiamo in agitazione insieme ai 400 lavoratori». Si preannunciano iniziative di protesta in difesa dei diritti dei lavoratori”.

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