Covid Italia, zona rossa e lockdown: gli scenari dell’emergenza

Zona rossa nel weekend, coprifuoco ‘rafforzato’ e lockdown. Dopo il nuovo Dpcm si rincorrono ipotesi e scenari su ulteriori misure. Il Paese fa i conti con la drammatica emergenza coronavirus, che ancora ieri ha fatto registrare 13.902 nuovi contagi e altre 318 vittime, superando la tragica soglia dei 100mila morti.

Il premier Mario Draghi, intervenendo alla Conferenza ‘Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere’, ricorda che “il 10 marzo di un anno fa l’Italia si chiudeva diventando, per la prima volta, una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato, secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga”.

“Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria – dice il presidente del Consiglio – Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più. La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana”.

“Abbiamo bisogno di richiamare tutti alla massima prudenza, ci aspettano settimane non facili” spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo all’evento promosso da Ferrovie dello Stato per la presentazione del treno sanitario a Roma Termini.

“Dobbiamo provare ancora a governare la curva” dei contagi da Covid-19 “in un momento in cui le varianti rendono il virus più difficile da gestire e più veloce nel contagiare” sottolinea Speranza, che invita però a guardare “con fiducia al futuro, abbiamo vaccini efficaci e sicuri. Molte più dosi sono in arrivo e avremo più opportunità di costruire spazi come questo a Roma Termini. Ci saranno sempre più luoghi in Italia in cui ci si potrà vaccinare”.

Un grido d’allarme arriva dai medici. E’ “un quadro in peggioramento quello delle terapie intensive italiane, dove si registra un’accelerazione in negativo rispetto alle scorse settimane. E pur senza raggiungere i picchi ripidi che si erano verificati nella prima ondata, sta assumendo un andamento preoccupante” dice all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi-Emac, il sindacato dei medici di anestesia e rianimazione.

“I medici sono stanchissimi – sottolinea Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) – E’ un anno che siamo sulla corda a causa della pandemia. E’ necessario trovare soluzioni. Pensiamo che le zone gialle o le zone arancioni mantengano un plateau, non risolvono, non abbassano la curva come vorremmo. Funzionano invece le zone rosse. Al governo diciamo meglio misure molto dure per un breve periodo che misure più leggere e prolungate. Solo così possiamo uscirne una volta per tutte”. In questo anno, ribadisce, “abbiamo compreso chiaramente che, per raffreddare la curva dei contagi, funzionano le misure drastiche: lo abbiamo visto con il lockdown e a Natale”. Per il presidente dei medici “sarebbe meglio seguire questa strada”.

A temere “che le misure adottate” con il nuovo Dpcm “non bastino” è anche Massimo Galli, primario di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, che interviene così ad Agorà su Rai3.

“Confido che la vaccinazione si potrà realmente attuare su grande scala nel prossimo futuro. Però dobbiamo a mio avviso stringere i denti per uno o 2 mesi, durante i quali è necessario adottare nuove restrizioni” è l’opinione di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, sentito dall’Adnkronos Salute.

Ancora limitazioni, dunque, ma quali? “Un lockdown duro forse sarebbe più rapido – osserva l’esperto – ma difficile da accettare. Credo quindi nell’opportunità di una mediazione politica, con ritocchi tipo il lockdown nel weekend, un anticipo del coprifuoco e chiusure dei centri commerciali dove anche le scuole sono chiuse, per evitare assembramenti”.

Intanto da ieri la Campania è entrata in zona rossa, andando ad aggiungersi a Molise e Basilicata nell’elenco delle regioni in questa fascia. Ma continua ad allungarsi anche la lista di comuni e province che finiscono in zona rossa pur appartenendo a regioni che al momento si trovano in una fascia di colore diversa. E’ il caso delle province di Fermo e Pesaro e Urbino per le quali il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha firmato l’ordinanza n.10 che le pone in zona rossa da domani 10 marzo. “Al momento la scadenza del provvedimento è fissata a domenica 14 alle ore 24.00, uniforme con l’ordinanza per le zone rosse di Ancona e Macerata” comunica la Regione Marche.

Da domani anche Viareggio (Lucca) diventerà zona rossa, andando ad aggiungersi, nella Toscana arancione, ai 20 Comuni della provincia di Pistoia, oltre a Cecina e Castellina Marittima. Il governatore Eugenio Giani parla di “una decisione legata all’incremento di positivi, che non può essere sottovalutato”.

A preoccupare sono anche i dati che arrivano dal Piemonte. “Ci avviciniamo ai 250 positivi ogni 100mila abitanti che è la soglia che fa scattare la zona rossa” afferma l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ai microfoni di Radio Veronica One, sottolineando che il rischio che la regione possa entrare in zona rossa “è abbastanza concreto”.

Oggi dovrebbe tenersi la cabina di regia con un rappresentante per ogni forza di maggioranza. Ieri pomeriggio il premier Mario Draghi ha incontrato i ministri della Salute e per gli Affari regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo, il capo della Protezione Civile Curcio e l’ad di Poste Del Fante. Hanno svolto una riunione di aggiornamento sullo stato di implementazione del piano vaccini e degli interventi di carattere logistico, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi. In serata 684.000 dosi del vaccino AstraZeneca sono arrivate presso l’Aeroporto di Pratica di Mare, hub nazionale vaccini della Difesa, e verranno distribuite nelle varie Regioni.

Il vaccino AstraZeneca, secondo quanto indica una circolare del ministero della Salute, potrà essere somministrato anche agli over 65 in Italia.(Adnkronos)

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