Catania, individuate 4 fabbriche del falso in cui operavano lavoratori in nero percettori del reddito di cittadinanza

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno controllato 7 imprese operanti nella produzione e commercializzazione di pedane in legno, individuando 4 opifici clandestini ove venivano contraffatti marchi registrati ed in cui operavano, tra gli altri, 12 lavoratori in nero di cui 5 indebiti percettori di reddito di cittadinanza. Si sono sottoposti a sequestro circa 8000 pallet, numerosi cliché per l’illecita marchiatura a fuoco e macchinari per la produzione dei manufatti.

In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Catania hanno individuato numerose imprese, una delle quali peraltro sconosciuta al Fisco, che producevano e commercializzavano pallet e bancali in legno utilizzati abitualmente per lo stoccaggio e la movimentazione delle merci. Le pedane, però, riportavano illecitamente il marchio EPAL del Consorzio CONLEGNO, l’organizzazione che raccoglie e tutela molte aziende del settore del legno e che impone determinate caratteristiche costruttive ai propri prodotti.

L’utilizzo delle pedane sottoposte a sequestro, oltre che essere potenzialmente nocivo per la salute a causa della presenza nel legno di vernici ed impregnanti non tracciati, possono rivelarsi anche molto pericolose per gli operatori che le maneggiano, non essendo garantita la robustezza e qualità dei materiali impiegati per la loro costruzione. Non sono purtroppo nuovi alla cronaca incidenti sul lavoro per schiacciamento da materiali pesanti.

Degni di menzione sono gli ingegnosi cliché a fuoco artigianali rinvenuti che, per il loro funzionamento, erano alimentati in maniera improvvisata da bombole del gas modificate, aumentando così i rischi di incendio o esplosione presso le fabbriche clandestine.

L’attività del Corpo è volta anche a garantire la libera e corretta concorrenza del mercato, avendo permesso di smascherare operatori disonesti che vendevano i propri pallet a prezzi decisamente economici. L’intervento si è concluso con la denuncia a piede libero, alla competente Autorità Giudiziaria, di 4 soggetti per commercio di prodotti contraffatti, utilizzo di segni mendaci, ricettazione e reati ambientali. 

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